Amica, il M5S: “La sentenza è un monito. Il passato insegni, per non ripetere gli stessi errori”

Il MoVimento 5 Stelle rompe il silenzio dopo la durissima sentenza del Tribunale di Bari che ha condannato il Comune di Foggia – unico socio di AMICA S.p.A. – al risarcimento di oltre 27 milioni di euro per il fallimento della storica municipalizzata dei rifiuti. In un comunicato diffuso in queste ore, il M5S definisce il verdetto “un monito” e una tappa fondamentale per fare chiarezza su “una gestione opaca, disastrosa e non conforme alla legge”.
Nel mirino dei pentastellati finisce l’intera stagione politica che ha preceduto il crack della società, accusata di aver agito “in spregio a trasparenza, competenza e legalità”, trasformando AMICA “in uno strumento di gestione clientelare piuttosto che in un’azienda efficiente al servizio della collettività”. Il MoVimento ricorda di aver sempre denunciato le distorsioni legate agli affidamenti diretti e alla carenza di controlli indipendenti, indicando per tempo anche la possibilità di “una transazione meno dolorosa per le casse comunali”, che – secondo loro – “avrebbe potuto evitare un epilogo tanto impattante”.
L’appello dei 5 Stelle è per un cambio di rotta radicale nella gestione delle partecipate pubbliche: “Servono regole certe, manager competenti, controlli effettivi e una visione amministrativa che metta al centro l’interesse pubblico, non il tornaconto di pochi”. Infine, il M5S sollecita una riflessione più ampia sul ruolo della politica: “Chi ha sbagliato dovrà rispondere nelle sedi opportune, ma la politica ha il dovere di vigilare, correggere e prevenire. Perché ciò che è accaduto ad AMICA non si ripeta mai più”.
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